Esistono siti web che documentano ogni nostra attività. D’altronde il sito è un efficace strumento di comunicazione che serve ad accorciare le distanze. Per questo anche tutto ciò che ruota attorno a religione e spiritualità non può non avere una sua rappresentazione online. Mi incuriosiva analizzare il settore e vedere come i siti delle comunità religiose rispondono ai criteri del buon design. Ti anticipo già che in Italia non abbiamo il fervore delle Chiese americane pronte ad accaparrarsi i fedeli a colpi di slogan. Da noi abbiamo un nutrito gruppo di blog a tema religioso dalle spiccate grafiche infernali. Non mi addentrerò quindi nella loro analisi (per ora). I siti che ho analizzato lavorando con chiavi di ricerca come siti web religiosi italiani non hanno soddisfatto le mie aspettative tra gif e animazioni di fiammelle. Neanche i portali più o meno ufficiali della Santa Sede non fanno gridare al miracolo (brrr che freddo, vero?). I siti web dei luoghi sacri italiani fanno il minimo indispensabile descrivendo il contesto geografico con una manciata di fotografie, spesso di risoluzione imbarazzante. Totale assenza di personalità e personalizzazione, sostituisci la dicitura santuario di e potrebbe essere un qualsiasi sito web. Quindi non ci siamo proprio!
In Italia web design e Cattolicesimo non hanno trovato ancora un punto di incontro
Il livello amatoriale di approccio alla progettazione web è desolante. Ma nulla è perduto. Possiamo rifarci gli occhi con i siti delle chiese americane. A prescindere dalla tua concezione di spiritualità, soffermati sul taglio corporate. Ogni immagine ha un suo perché. Ogni progetto è supportato dallo studio della brand identity che dona alla comunità un carattere incisivo e soprattutto unico.
Per progettare un sito web, a prescindere dal contesto, devi conoscere il pubblico. Questa logica è comune anche ai siti religiosi. La sfida è parlare la stessa lingua guardando sia ai non credenti che alle persone che fanno già parte della comunità. Diciamo che l’obiettivo è far coesistere la componente di evangelizzazione con quella di discepolato. E sul sito web abbiamo tutti gli strumenti adatti per farlo.
Cosa deve fare un sito di una chiesa online?
Per prima cosa deve informare. Già nella hero section del sito occorre rimarcare l’identità della comunità. Far respirare quel mood che la contraddistingue. Immagina di essere sull’uscio di casa di una persona che non conosci. Una rapida occhiata giusto il tempo che venga aperta la porta e hai già una idea di chi ci abita. Sul sito accade più o meno la stessa cosa. Video e foto sono importantissimi. Presenta con cura le persone che animano la comunità.
Invitare all’azione. Il sito deve creare engagement. L’utente si deve sentire un membro della chiesa e la possibilità di iscriversi agli eventi e partecipare attivamente alla vita della comunità farà la differenza. Oppure offri la possibilità di donare online per supportare le attività. Pensa quindi a tutto ciò che può coinvolgere l’utente per spronarlo all’attivismo.
Fondamentalmente ci sono molte analogie con la progettazione web delle associazioni non profit. Al centro c’è la community e la capacità del sito di stabilire delle connessioni.
Vediamo ora qualche esempio di sito web a tema religioso. Ne ho selezionati quattro e rappresentano tutti una forte ispirazione per iniziare un nuovo progetto. L’approccio d’oltreoceano è totalizzante se paragonato a quello nostrano. Naturalmente non tutte le scelte sarebbero opportune vista la chiusura del contesto, ma sono tantissimi gli spunti che si potrebbero mettere in pratica facendo la gioia dei fedeli. Perché diciamoci la verità, parliamo sempre di persone, di emozioni e aspettative. Quindi mi rivolgo anche a te parroco della piccola provincia italiana, rifatti gli occhi con questi siti web e immagina come potrebbe essere il tuo.
IMMAGINE DI COPERTINA TRATTA DAL FILM Sister Act.
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