Uno degli imperativi categorici della comunicazione oggi è la naturalezza. Ma cosa significa essere naturali quando si comunica a nome di un’azienda? Di sicuro questo concetto non ha niente a che fare con la spontaneità, essere naif non è mai una buona strategia quando si fa comunicazione.
Comunicare in modo naturale significa costruire un’immagine di naturalezza, fare in modo che chi si imbatte in un tuo messaggio possa avere la sensazione che sia una persona a parlargli, non un’istituzione o un’azienda.
Se ad esempio voglio invitarti a visitare il nostro profilo Instagram, la call to action potrebbe essere:
-
“Ti invitiamo gentilmente a visionare il nostro profilo Instagram”
-
“Visita il nostro profilo Instagram”
-
“Sai che siamo anche su Instagram? Perché non provi a darci un’occhiata?”.
Si nota la differenza? Il messaggio è sempre lo stesso, chiedere a qualcuno di andare su Instagram e visitare il nostro profilo. Però quale ti suona più naturale? E quale, secondo te si addice di più al nostro stile?
Che cos’è il tone of voice
Il tone of voice è il tono di voce. Semplice no? E perché lo scriviamo in inglese? Per abitudine. Fa figo? Mah, non penso.
Il tono di voce è l’insieme delle caratteristiche studiate per allineare il modo in cui il tuo brand si esprime con la sua personalità, un tono di voce ben studiato ti aiuta a comunicare meglio con il tuo pubblico e a renderti riconoscibile.
Esempi di Tone of voice
Una delle aziende più famose per il tono di voce è Lush, io li amo. Lush vende cosmetici freschi, tra l’altro hanno rinnovato da poco il loro e-commerce, quindi questo esempio è fresco proprio come i loro prodotti.
Se ci concentriamo sui testi della homepage (che sono ridotti veramente all’osso) vediamo che hanno un tono amichevole, senza fronzoli, che privilegia la chiarezza e l’immediatezza del messaggio
Saldi 2022: abbiamo freschezza da vendere!
Go love yourself| sorprendi chi ami o concediti una coccola con la nostra esclusiva collezione di San Valentino
Vediamo che i testi sono basati su modi di dire: abbiamo freschezza da vendere/coraggio da vendere sostituire una parola in una espressione comune fanno sì che scatti la scintilla del riconoscimento, perché quella frase ci suona come un’altra che abbiamo già sentito, e allo stesso tempo sorprendente, perché non è davvero la frase che abbiamo sentito mille volte. Allo stesso modo Go f**k yourself.
In generale però i testi in homepage non spiccano per originalità, anzi sono abbastanza tiepidi e moderati. Sorprendi chi ami, concediti una coccola… non corrispondono esattamente al tono utilizzato nella descrizione prodotti, che invece suona più caldo e più originale.
Intergalactic – bomba da bagno
Un best seller dell’altro mondo
Sogni di fluttuare nello spazio? Inizia le prove nella tua vasca con questa bomba da bagno spaziale dal profumo piuttosto sexy, e diventa il guardiano della tua personalissima galassia. Contiene un mix fantascientifico per rinfrescarsi il corpo e le idee, colori al neon per mandare l’umore alle stelle e zuccherini scoppiettanti per evocare il suono delle stelle cadenti.
I prodotti sono decisamente più spiritosi rispetto alla vetrina che li contiene! Probabilmente l’ufficio comunicazione Lush si è reso conto che, nonostante l’amore del pubblico per le deliziose descrizioni dei prodotti, fosse il caso di raffreddare un po’ i toni per esprimere l’autorevolezza del brand a chi lo sceglie per i valori etici per la qualità degli ingredienti. Probabilmente utilizzare un linguaggio meno sfavillante li aiuta a entrare meglio in contatto con un pubblico che è disposto a scherzare fino a un certo punto, ma diventa piuttosto conservatore quando si tratta di scegliere cosmetici freschi.
Cosa ci insegna tutto questo?
Trovare il tuo tono di voce non ha a che fare esclusivamente con la tua personalità.
è un’attività che coinvolge anche la personalità del tuo pubblico e le sue aspettative
La prima operazione da fare è un identikit: da chi è composto il tuo pubblico? quali sono i suoi interessi? dove abita? quanti anni ha? come occupa il suo tempo? Cosa ama fare e cosa invece lo disgusta?
Prova ad immaginarti alcune persone che fanno parte del tuo pubblico, in che modo si esprimono? Che tipo di parole usano? Quanto è ampio il loro vocabolario? Usano un gergo particolare?
Ora che hai un’idea di come parlano e scrivono le persone a cui ti rivolgi puoi iniziare a riflettere sul tuo tone of voice, ma occhio! Questo non significa che devi parlare come loro.
La questione è più sottile: una volta che hai capito come si esprime il tuo pubblico bisogna che ti soffermi a riflettere sul posizionamento: come vuoi che ti vedano? Scalda la tua voce se vuoi avere un rapporto paritario, ispirare fiducia ed evocare un’atmosfera rilassata; raffreddalo se preferisci incutere rispetto, l’autorevolezza farà risaltare il tuo lato conservatore.
Manuale del tono di voce, la coerenza è tutto
Suonare naturali ha a che fare anche con la coerenza. Se manca la coerenza viene meno la riconoscibilità e se non sei riconoscibile vuol dire che non hai un tone of voice.
Come ho anticipato nel titolo del paragrafo la soluzione esiste: si chiama Manuale del tono di voce!
È un simpatico libretto che nasce dall’analisi del brand, ne prende in considerazione il pubblico, i valori, la mission, la personalità e definisce che tipologia di linguaggio utilizzare: formale, informale, colloquiale, neutro, onirico. E offre delle indicazioni attraverso le quali ottenere, attraverso determinate scelte stilistiche e lessicali il tono di voce esatto.
Questo manuale sarà molto importante perché ti aiuta a entrare nel mood ogni volta che devi scrivere un testo, a non cedere alla voglia di uniformarti a uno stile che non ti appartiene e ti sarà di ispirazione quando devi metterti alla tastiera. Se hai intenzione di affidare la comunicazione a una persona esterna, chiedergli di seguire quello che dice il manuale del tone of voice sarà di grande aiuto, affinché chi legge i testi del tuo brand non si accorga quando la penna passa nella mano di un tuo collaboratore.
IMMAGINE DI COPERTINA TRATTA DAL FILM Una settimana da Dio.
Che fai, te ne vai senza aver letto questi?