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Ti basta solo un telefono e una connessione! Preparati ad accumulare la tua nuova ricchezza senza sforzi e soprattutto senza avere alcuna competenza in materia.

Anche se non sei un appassionato di marketing online, sui social ti sarai sicuramente imbattuto in qualche guru che promette guadagni facili e veloci. Instagram e Facebook ne sono infestati diventando vetrine per corsi e guide che promettono di trasformare chiunque in un imprenditore di successo.

 

 

 

 

Il mondo del marketing è pieno di serpenti che ti vendono miracoli in bottiglia

L’espressione “venditore di olio di serpente”, sinonimo di truffatore o ciarlatano, ha origini sorprendentemente complesse e affascinanti, in un incrocio tra medicina tradizionale cinese, sfruttamento commerciale e tante, tante frodi.

L’olio di serpente, in particolare quello estratto dai serpenti d’acqua cinesi, era utilizzato come rimedio naturale per le infiammazioni e il dolore articolare. Nel 1800 migliaia di lavoratori cinesi arrivarono negli Stati Uniti per lavorare sulla Transcontinental Railroad portandosi dietro questo rimedio tradizionale. Con la popolarità crescente dei medicinali brevettati americani, l’olio di serpente fu presto commercializzato come la panacea per tutti i mali.

Questo preparò il terreno all’imprenditore Clark Stanley, detto anche The Rattlesnake King.

In un opuscolo del 1897 si narrava che l’ex cowboy apprese il potere curativo dell’olio di serpente a sonagli direttamente dagli stregoni del popolo Hopi. Lo storytelling funzionava alla grande insieme alle teatrali performance dimostrative. Come quando all’Esposizione universale del 1893 a Chicago prese un serpente vivo e lo tagliò a fette davanti a una folla di spettatori. Tutti volevano accaparrarsi una dose miracolosa del suo unguento. Stanley non menzionò mai pubblicamente l’olio di serpente cinese e, altro dettaglio che si scoprì in seguito, il suo elisir non conteneva affatto olio di serpente.

Il business subì una battuta d’arresto con il Pure Food and Drug Act del 1906 che cercò di reprimere la vendita di medicinali brevettati. Ma il vero tracollo avvenne dopo un sequestro nel 1917, grazie al quale gli investigatori federali scoprirono che l’elisir conteneva principalmente olio minerale: un olio grasso che si ritiene fosse grasso di manzo, peperoncino rosso e trementina. Centinaia di consumatori scoprirono di essere stati fregati e fu probabilmente in quel periodo che l’olio di serpente divenne il simbolo della frode.

 

 

 

 

La formula magica per diventare ricco

Ma dimmi, se fosse così facile, non saremmo tutti milionari che mangiano bistecche a bordo piscina? Questi guru spesso presentano formule magiche che ti garantirebbero guadagni in tempi record e senza sforzo. Le loro promesse semplificano eccessivamente il mondo degli affari, tralasciando gli aspetti più complessi e sfidanti dell’avvio di un’impresa. O forse siamo noi i coglioni che lavorano dalla mattina alla sera con anni di studio e formazione alle spalle?

I guru si approfittano del desiderio universale di guadagnare di più e in modo rapido rivolgendosi spesso a coloro che, pur avendo ambizioni imprenditoriali, non hanno ancora l’esperienza necessaria. Gli aspiranti imprenditori vengono attirati da promesse di guadagni stellari finendo, ad esempio, per investire tempo e denaro in corsi di dubbio valore. Il tuo business non funziona perché c’è troppa negatività, apri la mente, smettila di pensare come un povero!

 

Il contesto in cui viviamo aiuta la proliferazione dei guru: le crescenti disuguaglianze e l’ascesa del pensiero meritocratico sono un mix letale

 

Mi riferisco alla storia che, se studi e lavori sodo, puoi diventare chiunque tu voglia. È come se ci avessero venduto l’idea che il successo sia solo questione di quanto sei intelligente o di quanto ti impegni. Ciò che il filosofo Michael J. Sandel chiama “la retorica dell’ascesa”, ha contribuito a creare un ambiente tossico in cui crediamo collettivamente che ciò che puoi guadagnare dipende da ciò che puoi imparare. Siamo artefici del nostro destino e il successo è segno di virtù.

 

 

 

 

Dale Carnegie e le origini del multi-level marketing

Dale Carnegie, autore del celebre libro “Come trattare gli altri e farseli amici”, è considerato una figura fondamentale nella storia del marketing moderno. Le sue tecniche di manipolazione delle relazioni interpersonali hanno influenzato profondamente il mondo delle vendite e del marketing.

 

È tutta una questione di percezione e persuasione

 

Pensa che l’autore cambiò il suo cognome (che originariamente era Carnagey) per associarsi al magnate degli affari Andrew Carnegie che non era minimamente imparentato con lui. In questo modo aveva sbloccato un nuovo livello acquisendo rispetto e prestigio sociale.

La sua opera, pubblicata nel pieno della Grande Depressione, riscosse un successo immediato. Le sue teorie, incentrate sulla manipolazione e sulla creazione di dipendenze, gettarono le basi per pratiche commerciali discutibili, come i modelli piramidali, che ci riportano ai nostri moderni guru.

 

 

 

 

Come riconoscere un guru poco affidabile?

Devi stare in allerta se…

Ti mostrano la grana

Se uno sfoggia i soldi come un pavone, ti sta dicendo chiaramente due cose: primo, vuole pescare proprio te, il malcapitato di turno che sta affogando nei debiti. Secondo, sta cercando di farti credere che sia un figo solo perché ha il portafoglio pieno.

 

Ripetono “ho fatto un sacco di k e ora voglio aiutare gli altri”

Questa è la più grande fesseria che abbia mai sentito! Un guru che dice di aver fatto un botto di soldi e ora vuole regalare i suoi segreti? Ma dai! Se hai i conti in banca pieni, perché hai bisogno che io ti dia i miei sudati quattrini per un corso? La verità è che la maggior parte di questi tizi non ha un’altra attività e vendere fumo è il loro lavoro a tempo pieno.

 

Sono sbucati dal nulla

Fai una ricerca su Google e vedi quanti di questi guru hanno alle spalle una storia vera. Dicono di aver lavorato con le aziende più grosse del mondo, ma stranamente non trovi alcun riscontro. Nessun sito che li menzioni, nessuna testimonianza. Ma dai, pensi davvero che una multinazionale farebbe affari con un fantasma?

 

 

 

 

Fake Guru

Parodie di vite e modelli di business

Gli approcci comunicativi di questi personaggi si assomigliano molto. Sono caricature viventi di bellimbusti che da Dubai o dalla piscina di qualche altro paradiso fiscale rimarcano con aggressività la propria superiorità finanziaria. Dei novelli maestri di vita (do Nascimento) che ce l’hanno fatta. Non ci sono università apposite, ma sono in tanti ad aver intrapreso la carriera di fake guru. Spesso capita che i discepoli seguano le orme dei propri maestri vendendo a loro volta i propri corsi e prodotti. L’unica spiegazione che mi posso dare è quella dell’equilibrio tra domanda e offerta. Se la platea di interlocutori alla ricerca della svolta facile online non fosse così ampia non ci sarebbe bisogno di un esercito di fake guru. Ieri avevamo il talismano della maga Famoso Iole oggi i maghi del business.

 

Se stai pensando di acquistare un corso per monetizzare online, ci sono una serie di segnali specifici che rendono inequivocabile la presenza di fake guru.

Stile di vita esagerato: Chi mette in mostra continuamente la propria ricchezza e i propri beni materiali potrebbe cercare di impressionare più che insegnare.

Webinar fasulli: Diffida dei webinar dal vivo che si rivelano essere registrazioni preimpostate.

Pubblicità invadente: Un’eccessiva quantità di annunci sui social media potrebbe indicare una strategia più orientata alla vendita che alla formazione.

Affermazioni esagerate: Attenzione a chi si presenta come un genio del marketing o chi sostiene di essere diventato ricco in pochissimo tempo senza fatica.

Disprezzo per il lavoro tradizionale: Un guru che denigra il lavoro dipendente potrebbe non avere una visione realistica del mondo del lavoro.

Mancanza di esperienza pratica: Chi non ha mai gestito un’attività propria potrebbe avere difficoltà a fornire consigli pratici.

Storie di successo poco credibili: Se le testimonianze dei clienti sembrano troppo belle per essere vere, probabilmente sono costruite ad hoc.

 

 

Concludendo…
Questi guru, questi venditori di fumo, parlano di numeri, di algoritmi, di strategie infallibili. Ma in tutto questo sai cosa manca? L’anima, l’anima del tuo prodotto, della tua idea. Offri qualcosa di valore, qualcosa che risolva un problema reale. Solo così farai soldi veri, quelli che ti daranno soddisfazione. Sviluppa la tua visione, la tua voce. Non è solo il prodotto che conta, ma anche come lo vendi. Ogni vero business richiede molto lavoro.

P.S.

Il reddito passivo non esiste.

 

IMMAGINE DI COPERTINA TRATTA DAL FILM Il re della polka.

 

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