Utilizzare un video per promuovere la tua azienda o per far conoscere i prodotti che vendi può fare la differenza. I numeri testimoniano come questo trend sia in continua ascesa. L’abitudine degli utenti, le nostre abitudini come consumatori di contenuti digitali stanno spostando l’attenzione verso questo potentissimo strumento di web marketing. I vantaggi di una strategia di comunicazione basata sulla produzione di video superano infatti ampiamente gli svantaggi se così possiamo definirli. Problemi di natura tecnica come ad esempio la scelta del taglio dell’immagine, la riduzione dei tempi morti e l’uso del linguaggio più appropriato possono essere, forse un primo esempio di quello a cui mi riferisco. Non dimentichiamo poi la questione di vincere la soggezione dell’obiettivo, ma fondamentalmente sono tutti scogli superabili.
La posta in gioco è ritagliarsi una quota di visibilità che ancora la tua concorrenza non ha
Prima di pensare alla produzione di video è opportuno però stabilire un piano di comunicazione. È importante chiedersi a quale pubblico ci rivolgeremo e le finalità che vogliamo raggiungere. Far conoscere la tua azienda o incrementare la vendita di beni e servizi sono tutti obiettivi che rientrano nelle possibilità del video marketing. Per organizzare una strategia vincente è utile analizzare il comportamento degli utenti online.
Report Video Marketing 2018
Secondo i dati raccolti da Digital Coach la fruizione dei contenuti video non è un fenomeno che interessa solo alcune aree di pubblico. Attraverso un sondaggio condotto su un campione di 632 intervistati si evidenzia come i video siano di fondamentale importanza non solo per tutto ciò che è legato all’entertainment, ma anche per acquisire informazioni su attività e lavoro. I Millennials sono cresciuti e si affidano ai video per documentarsi su specifiche tematiche. Riprendendo le parole di Stéphanie Thomson, bisogna andare oltre gli stereotipi, la generazione dei Millennials non è fatta solo di selfie e unicorni. Le campagne di marketing di maggiore successo sono quelle che ci raggiungono come individui, non quelle destinate a un’ampia etichetta generazionale.
Gli utenti compresi tra 18 e 36 anni fruiscono di materiale video durante tutto l’arco della giornata e oltre il 60% lo fa da dispositivi mobili. Interessante anche la constatazione sull’orientamento verticale dello schermo che è prevalente tra gli utenti sotto i 24 anni.
I video si sovrappongono ai tradizionali canali di comunicazione e come testimoniano gli stessi intervistati vengono fruiti contemporaneamente alle trasmissioni televisive. Negli Stati Uniti si parla già da qualche anno del fenomeno del cord-cutter ovvero dall’abbandono degli abbonamenti via cavo in favore delle piattaforme digitali. Gli utenti amano sentirsi padroni della programmazione dei contenuti e online trovano un’ampia varietà di video. La televisione non riesce a stare dietro all’enorme quantità di materiale, basti pensare che ogni minuto su YouTube vengono caricate 300 ore di materiale video.
Altro aspetto che emerge dallo studio è la durata dei video. La parola d’ordine insomma è brevità! Si parla di 1-2 minuti che possono arrivare anche a tempistiche superiori se in presenza di contenuti specifici, vedi tutorial, o video di influencer. Sono proprio questi ultimi che catalizzano l’attenzione del pubblico più giovane che li preferisce ai prodotti comunicativi più costruiti dei grossi brand. I video degli influencer infatti hanno un forte impatto sugli under 30 grazie alla genuinità del loro taglio comunicativo. Questo si traduce anche in una propulsione all’acquisto di beni e servizi. Infatti quasi un terzo degli utenti del campione dichiara di aver acquistato grazie ai contenuti proposti dai loro influencer preferiti.
Le piattaforme che detengono la stragrande fetta di audience sono Facebook e YouTube. Quest’ultimo è caratterizzato da un pubblico eterogeneo a differenza del social di Mark Zuckerberg un po’ meno diffuso tra gli over 45. Si evince inoltre che solo una minoranza di utenti tiene l’audio attivo su Facebook limitando la portata comunicativa del materiale video. Quindi la piattaforma che ospiterà i contenuti avrà una ripercussione sui video proposti. In assenza di sonoro i primi fotogrammi dovranno cercare di attirare l’attenzione dello spettatore. Con YouTube invece titolo e miniatura possono darti una marcia in più.
Usare video per veicolare un messaggio è una tecnica comunicativa imprescindibile per i grossi brand. Anche la piccola e media impresa può sfruttare a proprio vantaggio questo trend. I dati riportati sul campione di utenti analizzato mette in evidenza da quali aspetti può dipendere una campagna di video marketing vincente. Quindi se avevi messo in conto di lanciarti nella produzione di un video promozionale di 10 minuti per esaltare le prodezze della tua azienda forse è il caso di abbandonare l’idea in favore di un approccio comunicativo più umano più vero parafrasando gli elii.
IMMAGINE DI COPERTINA TRATTA DAL FILM Ed Wood.