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Netflix è una delle piattaforme di contenuti più utilizzate al mondo e sicuramente non ha bisogno di presentazioni. Contiene centinaia di film e serie tv, roba da perderci la testa. Se anche tu usi Netflix, ti sarà capitato almeno una volta di scrollare anteprime su anteprime alla ricerca di qualcosa che potesse fare al caso tuo. Ogni utente ha gusti differenti e non è detto che dopo esserti sciroppato l’ennesimo horror non ci sia spazio anche per qualcosa di più impegnato che non preveda necessariamente luoghi infestati da presenze demoniache.

L’obiettivo della piattaforma è quello di tenerti incollato alla poltrona e l’unico modo per farlo è trovare qualcosa che susciti il tuo interesse.

 

Consigliare contenuti appropriati, la più grande sfida di Netflix

 

In gioco c’è il destino della piattaforma e non tanto quello della tua serata. È opportuno che l’utente riesca a trovare nel minor tempo possibile un film o un documentario da guardare. Il processo di scelta dovrebbe essere rapido o altrimenti si rischia di migrare verso altre soluzioni on demand.

Le soluzioni messe in campo dalla piattaforma sono molteplici. Abbiamo la top 10 con cui si sprona ad aprire un contenuto perché molti lo hanno già fatto, dannata riprova sociale. Oppure un sistema di riproduzione basato sulle nostre preferenze grazie all’algoritmo della piattaforma che, come disse il CEO Ted Sarandos, ha il gran merito nel rendere certe serie e certi film così famosi riuscendo a farli vedere subito alle persone giuste. Il 75% dell’attività degli spettatori si basa su questi suggerimenti.

 

 

 

 

Il processo di scelta non è lineare e la scienza ci può dare una spiegazione.

 

La legge di Hick 

Questa legge, formulata negli anni 50 dallo psicologo William Edmund Hick, descrive il rapporto che intercorre tra le opzioni disponibili ed il tempo necessario a prendere una decisione. A dispetto di quanto si possa immaginare, una maggior ricchezza di alternative porterà ad un rallentamento e/o ad una paralisi decisionale. La relazione tra numero di opzioni e tempo non è lineare, quest’ultimo tende infatti a stabilizzarsi.

La legge di Hick si compone di 4 frasi:

  • identificazione di un obiettivo;

  • valutazione delle opzioni disponibili;

  • scelta di un’opzione;

  • implementazione dell’opzione.

Le opzioni disponibili devono essere ordinate secondo criteri facilmente riconoscibili. La suddivisione per genere che offre Netflix aiuta a ridurre lo stress decisionale. Raggruppare i film e le serie tv riduce gli elementi visivi nell’elenco della tua bacheca, circoscrivendo le opzioni che hai a disposizione. Il tempo di scelta, quindi, diminuisce perché l’utente si concentra su un segmento di interesse alla volta.

Ma cosa accade quando anche la suddivisione per genere alimenta il loop decisionale? Il problema non dipende dal tuo background cinematografico o da quanto sei volubile, non preoccuparti, LORO hanno trovato la soluzione…

 

 

 

 

Come funzionano i contenuti suggeriti?

Come spiegato direttamente sulla piattaforma, ogni volta che accedi al servizio Netflix, il nostro sistema di consigli si sforza di aiutarti a trovare uno spettacolo o un film da goderti con il minimo sforzo. Stimiamo la probabilità che tu guardi un particolare titolo nel nostro catalogo in base a una serie di fattori, tra cui:

  • le tue interazioni con il nostro servizio (come la cronologia delle visualizzazioni e il modo in cui hai valutato altri titoli),

  • altri utenti con gusti e preferenze simili sul nostro servizio,

  • informazioni sui titoli, come il genere, le categorie, gli attori, l’anno di uscita, ecc.

 

Per tracciare un profilo ancora più accurato la piattaforma tiene conto degli orari di utilizzo, dei device e della tempistica di visione.

 

 

 

 

Perché è così difficile scegliere?

Viviamo in un’epoca dove le possibilità di scelta sono senza precedenti, apparentemente illimitate. Attraverso le opzioni che prendiamo in considerazione modelliamo le nostre vite, plasmiamo il nostro carattere in nome di un libero arbitrio a volte più consumistico che esistenziale. La scelta di per se è un terreno di scontro, rappresenta il sacrificio. Scegliere qualcosa significa fondamentalmente rinunciare a qualcos’altro, qualcosa che potremmo desiderare domani o la prossima settimana – e che magari non sarà più alla nostra portata se non lo prendiamo oggi.

 

Sto cercando di ridurre le decisioni. Non voglio prendere decisioni su cosa mangio o indosso, perché ho troppe altre decisioni da prendere.

Barack Obama, sul perché indossa solo abiti grigi o blu.

 

Tralasciando pensieri di filosofia spicciola, in mezzo ad un’offerta così vasta come quella di Netflix, rimanere spaesati è naturale. Prendere una decisione provoca un affaticamento mentale a prescindere dal contesto. Quindi il nostro cervello cerca delle scorciatoie, dei modi per risparmiare energie. Affidarsi all’AI sembra l’unica alternativa possibile.
 

IMMAGINE DI COPERTINA TRATTA DAL FILM Eternal Sunshine of the Spotless Mind.

 

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