È particolarmente importante l’avvertimento di evitare qualsiasi dialogo con il demone. Possiamo rivolgergli domande pertinenti, ma andare oltre è pericoloso. Il demone è bugiardo, mentirà per confonderci. E alle menzogne mescolerà anche la verità, per aggredirci. La sua è una aggressione psicologica. Padre Merrin faceva attenzione ad ogni singola parola mentre si addentrava in quella stanza appena illuminata dalla schermata grigia di Photoshop. Fogli accartocciati erano sparsi su tutto il pavimento. Su ogni bozza grafica primeggiava un simbolo, via via disegnato sempre più grande. Un corpo inerme fluttuava sopra la scrivania.
Ci sono situazioni che si rincorrono e incubi che si avverano anche senza chiamare in causa il demone Pazuzu. Occorre molto meno, ad esempio la presentazione del layout grafico di un sito. Il committente focalizza da subito l’attenzione sulla parte in alto a sinistra. La domanda che ne segue risulta quasi scontata. Puoi ingrandire il logo? È possibile farlo più grande? Ok! Se sei un grafico o un web designer probabilmente anche tu sarai stato vittima di una richiesta del genere. Ti consiglio allora questo video per sdrammatizzare.
Se invece sei un cliente che ha appena commissionato la realizzazione del suo sito web ti spiego cosa c’è dietro alla scelta delle dimensioni del logo e quali ripercussioni può avere l’uso di un logo troppo grande.
L’importanza del logo in un sito web
Già in precedenza abbiamo parlato di quanto sia importante il logo per un’azienda. Da esso dipende la trasmissione dei tuoi valori e ti differenzia dalla concorrenza. Appena l’utente arriva su una pagina web infatti (e non è detto che corrisponda alla homepage) butta subito un occhio al suo logo. Ha bisogno di avere un primo riscontro sul contesto. Infatti surfando da un link all’altro del motore di ricerca si perde spesso la cognizione della navigazione online.
Il logo è come la scritta welcome sul tappetino, è il tuo biglietto da visita. L’utente capisce al volo che è arrivato a casa tua. Questo non significa naturalmente che il visitatore sia capitato su quella pagina per visionare il tuo logo. Sarà magari più interessato a raccogliere informazioni sui servizi che offre la tua azienda. Allora focalizza l’attenzione esclusivamente sulle finalità comunicative del sito.
Pesi e gerarchie visive
Mettiti nei panni di un possibile cliente che non conosce il tuo sito. Gli elementi grafici della pagina web gli saranno d’aiuto solo se verrà rispettata una gerarchia visiva. Non tutto può avere insomma la stessa importanza. È necessario quindi uno studio di quelle che sono le priorità del sito. Capisci bene che l’ingrandimento del logo implicherà un ridimensionamento di altri elementi che invece potrebbero essere vitali per il tuo business.
Pensa ad esempio alla copertina del sito, la cosiddetta hero section. Ormai è prassi l’uso di immagini e video dal carattere fortemente emozionale. Magari con uno slogan che faccia presa sull’utente e al tempo stesso evidenzi il punto forte della tua azienda. Dimensioni non ragionate del logo toglieranno importanza al resto, distruggendo tutto l’impianto comunicativo.
Il logo deve avere sicuramente una funzione identificativa, ma non pregiudicare l’engagement
Ci sono altre tecniche per rimarcare la tua identità aziendale. Puoi ad esempio usare i tuoi colori istituzionali evitando di agire per forza sulle dimensioni del logo o di riproporlo in continuazione. Rendilo evidente ma non dominante!
Più è grande e più funziona
Certo come no, per dipingere una parete grande ci vuole un grande pennello. Ma qui parliamo di loghi e non è detto che il loro impatto sia proporzionale alla grandezza. La richiesta di aumentare le sue dimensioni nasce molto probabilmente dalla preoccupazione del cliente di ampliare la sua fetta di pubblico. L’errata convinzione che un logo più grande avrà maggiore visibilità di uno piccolo si scontrerà, al contrario, con un fenomeno di attenzione selettiva. Il contenuto verrà ignorato dall’utente perché non offrirà le giuste risposte alle sue domande. Per avere un’idea della proporzionalità ti consiglio di prendere spunto dalle dimensioni dei loghi dei grossi brand.
Parola d’ordine: discrezione e usabilità.
Non pensare al logo, ma valuta tutto quello che lo circonda. Lo spazio negativo gioca un ruolo fondamentale nella costruzione del layout grafico. Il bilanciamento degli elementi e le pause visive tra essi offrono un respiro necessario a preservare l’utente da un sovraccarico cognitivo. Per questo motivo puoi pensare di usare un logo modulare. In base al contesto si alleggerisce di elementi grafici pur mantenendo inalterata la sua identità. Ad esempio su smartphone usi una versione senza payoff che invece a risoluzioni maggiori funziona benissimo. Arriva a personalizzare anche la favicon, quella piccola iconcina che visualizzi nelle schede del browser. Una piccola traccia della tua presenza in un pugno di pixel.
In conclusione…
La questione della dimensione del logo è un evergreen tra gli addetti ai lavori. Credo fortemente che il cliente debba essere reso partecipe nelle scelte progettuali, informandolo e colmando un deficit giustamente comune per chi non è avvezzo alla materia. La progettazione grafica necessita innanzitutto di studio e pratica senza andare a scomodare il guizzo creativo delle due di notte. Affidarsi ad un professionista implica quindi fidarsi delle sue competenze. Per questo motivo discutere delle dimensioni del logo della tua bozza grafica varrebbe come consigliare al tuo dentista di usare un trapano differente.
IMMAGINE DI COPERTINA TRATTA DAL FILM Nacho Libre.
Sono lontani i tempi in cui in bagno si leggevano le etichette degli shampoo…