Il presente articolo nasce con l’intento di esplorare l’ipotesi che la Chiesa, secoli prima dell’era del digitale, abbia svolto un ruolo fondamentale nell’ideazione delle strategie di marketing moderne.
È fondamentale sottolineare che quanto scritto non intende mancare di rispetto o sminuire il significato spirituale della Chiesa, bensì ha l’intenzione di esaminare in modo analitico e oggettivo come le sue pratiche abbiano influenzato, direttamente o indirettamente, le strategie di comunicazione utilizzate nel marketing moderno.
E se la Chiesa di migliaia di anni fa fosse realmente la prima artefice delle più moderne strategie di marketing?
La prima forma di notifica della storia potrebbe essere proprio il suono delle campane
Sì, avete capito bene. Raggiungere il 90% dei propri “follower” con un semplice rintocco di campana è un risultato che al giorno d’oggi farebbe invidia a qualsiasi azienda.
La Chiesa ha da sempre vantato queste sue capacità di attrarre, colpire, richiamare i propri seguaci. Un efficace mezzo di comunicazione con cui è riuscita nel tempo ad influenzare anche i relativi comportamenti.
In antichità le campane ricoprivano un ruolo di particolare importanza nell’organizzazione della vita quotidiana dei credenti, specie in un’epoca in cui i ritmi della giornata venivano perlopiù scanditi dal sorgere e dal tramontare del sole. Un vero e proprio orologio a servizio dell’intera comunità con cui regolare le diverse attività di tutti i giorni.
Incredibile, vero? Ma non finisce qui.
Quando ancora le case erano solite caratterizzare la monotonia del panorama urbano, la Chiesa decise di distinguersi attraverso la costruzione dei propri edifici imponenti contribuendo così a foggiare, a sua insaputa, uno degli strumenti più significativi del panorama pubblicitario: il display.
Pensate alla maestosità dei campanili o all’architettura delle navate, al tempo tutti elementi sei volte più alti delle abitazioni comuni. Una rivoluzionaria strategia di comunicazione che permetteva, e permette ancora, un suo immediato riconoscimento.
Pur senza l’utilizzo di particolari insegne luminose, la Chiesa è sempre riuscita a catturare efficacemente l’attenzione dei fedeli attraverso le armoniose decorazioni presenti sulle estese vetrate delle proprie finestre, suscitando in loro un profondo senso di meraviglia e di devozione.
Non solo, ciò che meglio accomuna le imponenti facciate e le moderne vetrine digitali è l’evidente necessità di enfatizzare uno specifico messaggio, sia esso relativo ad una presenza spirituale o ad un eventuale contenuto persuasivo dai colori vivaci e dalle animazioni accattivanti.
Il logo come simbolo di fede e speranza
E se vi dicessi che è proprio alla Chiesa che dovremmo attribuire l’ideazione del primo logotipo della storia? Sì, è davvero così.
La Croce rappresenta fin dai primordi un simbolo semplice ma potente, insomma, l’emblema distintivo che ha reso nel tempo facilmente riconoscibile tale marchio religioso. Un logo di fede dal messaggio inequivocabile, un faro spirituale oltreché un autentico marchio di identità.
Quasi sempre posizionata sul punto più alto e visibile del display, la Croce raffigura senza dubbio la prima forma di branding moderno. Una rilevante potenza simbolica tipicamente caratteristica dei più famosi brand commerciali, dal forte impatto emotivo e da una scelta stilistica non solo semplice e originale ma anche chiara e immediata.
La Chiesa ha definito le principali linee guida per le moderne campagne promozionali
Si pensi alla prima forma di meeting aziendale con cui la chiesa era solita radunare i propri fedeli: la Santa Messa. Un potente richiamo alla partecipazione attiva da parte dell’intera comunità oltreché una ricorrente occasione attraverso cui rafforzare il relativo senso di appartenenza. Insomma, un efficace metodo di coinvolgimento alla portata di tutti.
La Chiesa ha inoltre utilizzato i propri oggetti sacri per sostenere e diffondere la Parola nel mondo. La distribuzione di rosari benedetti come prima tecnica di merchandising, attualmente utilizzata per promuovere prodotti e servizi attraverso la vendita di gadget ed oggetti promozionali.
Ma la Chiesa ha ancora molto altro da insegnarci.
Un’attenta ed accurata scelta del vestiario le ha permesso di creare una propria identità visiva. Da qui la scoperta della possibilità di trasmettere messaggi non verbali mediante l’impiego della vestemica e la conseguente cura del relativo abbigliamento.
Una sorprendente somiglianza tra le antiche tuniche colorate e le attuali uniformi aziendali in grado di dimostrare l’evidente necessità di dover ricorrere ad uno specifico codice di abbigliamento dai tratti unici e riconoscibili.
La Bibbia: la best practice di storytelling e persuasione
Con oltre 2.355 traduzioni in diverse lingue costituisce la prima versione di storytelling moderno, non solo un autorevole testo sacro senza precedenti.
La sua diffusione ha delineato in modo significativo molteplici aspetti della società attraverso la definizione di particolari valori etici e morali. Amore, giustizia e perdono sono tutti concetti derivanti dai suoi insegnamenti. Pilastri fondamentali per lo sviluppo della filosofia e dell’etica occidentale.
Non solo, la sua influenza si estende anche alla sfera politica e giuridica. Basti pensare a come molti sistemi legali si basino imprescindibilmente su principi racchiusi nelle suddette scritture bibliche.
La Bibbia ha raggiunto e coinvolto culture, lingue e contesti diversi. Insomma, il miglior tasso di engagement mai registrato neanche dalle più moderne strategie pubblicitarie.
Una potente arma persuasiva in grado di sfruttare il coinvolgimento emotivo attraverso la condivisione di un sistema di valori capace di favorire un’autentica forma di connessione tra gli interlocutori.
Tutte pratiche esemplari nell’ambito della comunicazione odierna.
In conclusione, è evidente come la Chiesa rappresenti il principale precursore delle più avanzate strategie di marketing, il cui scopo è sempre stato quello di favorire un’esperienza unica che andasse ben oltre la semplice promozione di un marchio. Un autentico connubio di tradizione, spiritualità e coinvolgimento comunitario, tutti fattori dal carattere indispensabile nella predisposizione delle più efficaci campagne di comunicazione.
IMMAGINE DI COPERTINA TRATTA DAL FILM Un’impresa da Dio.
Che fai, te ne vai senza aver letto questi?