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Il colore è design. Crea un’atmosfera, trasmette un messaggio o semplicemente aiuta a rendere qualcosa più bello. È in grado di influenzare il nostro umore, le nostre emozioni e persino le nostre decisioni. Il colore è uno strumento potente che può essere utilizzato anche per dichiarazioni di potere, oppressione o resistenza.

 

Il colore è stato uno strumento di demarcazione politica e sociale fin dall’antichità

 

Ad esempio, l’Impero Romano utilizzava il colore rosso per rappresentare il potere e la forza. Nel corso del Medioevo il colore rappresentò lo spartiacque tra i diversi ceti. I nobili indossavano abiti dai colori vivaci, mentre i contadini quelli dai colori più tenui. Nel periodo dell’Illuminismo, il colore fu utilizzato per rappresentare idee di libertà e democrazia.

L’uso del colore ha da sempre contribuito a trasmettere messaggi politici, finendo anche per essere protagonista di campagne di discriminazione ed esclusione. Parliamo del colore rosso e del nero, dei rispettivi significati storici, politici e sociali.

 

 

 

 

Il colore nero

Il nero è un colore complesso con una vasta gamma di significati che a seconda della cultura di riferimento assume connotazioni opposte. In alcune culture è associato alla morte, al lutto, alla stregoneria e all’oscurità. In altre, invece, è simbolo di eleganza, ricchezza, moderazione e potere.

 

Il nero è stato uno dei primi colori utilizzati dagli esseri umani

 

È stato utilizzato come primo pigmento nelle pitture rupestri preistoriche e millenni dopo come inchiostro per stampare libri. Il nero era il colore del lutto per i romani nell’epoca imperiale e nell’ebraismo e nel cristianesimo è associato alla morte e al male. In latino, la parola “nero”, ater, è associata alla crudeltà e al male. “Atroce” e “atrocità” derivano da questa radice latina. Non sorprende, quindi, che nei dipinti medievali il diavolo fosse spesso dipinto in nero.

Il nero era un colore poco ambito fino al XIV secolo, quando l’arrivo di nuovi coloranti lo rese più accessibile. In Italia, i ricchi banchieri iniziarono a indossare abiti neri per rimarcare il proprio status. Presto questa tendenza si diffuse in tutta Europa.

Le guardie nere furono dei gruppi armati anarchici nati dopo la Rivoluzione russa nel 1917 che seminarono il terrore combattendo contro la redistribuzione delle ricchezze e della proprietà privata. Di lì a poco il nero divenne il colore del fascismo italiano e tedesco. Un colore carico di significato e memoria, ancora simbolo di discriminazione e violenza: è il colore dell’apartheid in Sudafrica, associato alla povertà e alla servitù. Ma il colore nero può anche essere usato come strumento di giustizia sociale. Ad esempio, il movimento Black Lives Matter utilizza il colore nero per rappresentare la lotta contro la discriminazione razziale sensibilizzando l’opinione pubblica riguardo la questione afroamericana e in particolare i rapporti con le forze dell’odine statunitensi.

 

 

 

 

Il colore rosso

Il rosso è il primo colore che l’uomo percepisce, dopo il bianco e il nero. È anche il primo colore che i bambini imparano a riconoscere.

 

In molte culture il rosso è il primo colore a cui viene dato un nome

 

Questo perché è un colore facilmente distinguibile dagli altri, associato a emozioni forti come l’amore, la passione e l’energia. Deriva dalla parola sanscrita che significa sangue. Nella mitologia greca era il colore del pianeta Marte e del dio della guerra.

Il rosso era il colore preferito degli imperatori cinesi, che lo associavano alla prosperità e alla fortuna. Nelle dinastie Zhou, Han, Jin, Song e Ming, il rosso era il colore reale per eccellenza e veniva utilizzato nelle cerimonie imperiali per simboleggiare il potere e la dignità dell’imperatore.

La nostra storia è tinta di rosso e non mi riferisco alla solita metafora guerrafondaia del genere umano. Parliamo dell’arte preistorica che troviamo in tutto il mondo, dalle grotte dell’Africa alle caverne dell’Asia fino alle pitture rupestri dell’Europa. I nostri antenati del Paleolitico realizzavano disegni di animali, vasi e persone sulle pareti delle grotte, utilizzando principalmente l’ocra rossa.

Nei tempi antichi, i re e le regine indossavano abiti colorati per distinguersi dalla gente comune. Il colore rosso veniva associato al potere e al prestigio. Carlo Magno, l’imperatore del Sacro Romano Impero, indossava scarpe rosse durante la sua incoronazione. Questo simboleggiava il suo diritto divino di governare. Luigi XIV, il re di Francia, era spesso ritratto con abiti rossi. Questo era un modo per mostrare la sua autorità e il suo potere.

Nella tradizione cristiana il colore rosso ha un significato profondo. Non è solo il colore del sangue, ma simboleggia la vita, la morte e la resurrezione. Nell’iconografia cristiana è spesso usato per rappresentare i martiri evocando un senso di rispetto e ammirazione per coloro che hanno sacrificato la propria vita per la fede. Gli alti prelati della Chiesa indossano abiti rossi pure loro.

Il rosso è anche il colore dell’ideologia associata alla bandiera socialista e ai partiti comunisti. Le camicie rosse si opposero al colpo di stato militare del 2006 in Thailandia e sempre rosse furono le camicie garibaldine che il patriota italiano radunò a Montevideo.

 

 

 

Nella nostra cultura questi due colori si sono spesso contrapposti tra loro evocando sensazioni contrastanti. Progresso, rivoluzione e speranza da una parte, conservatorismo, repressione e paura dall’altra. Una contrapposizione visiva che può ancora oggi influenzare la nostra percezione del mondo. Il colore di una bandiera, il colore politico, il colore dello sciopero generale indetto per protestare contro la legge di bilancio del Governo Meloni si contrappone ai banner che inneggiano allo sconto facile del Black Friday. Sempre il rosso e il nero. Anche se il significato culturale dei colori non è sempre lo stesso, ma evolve continuamente.
 


 

 

 

 

 

IMMAGINE DI COPERTINA TRATTA DAL FILM Us.

 

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