Il potere del web nel creare connessioni sembra inarrestabile. Messaggi e sollecitazioni visive ci rimbalzano addosso testando il nostro livello di permeabilità e di resistenza. Internet è la panacea di tutti i mali, così sembrerebbe almeno per quelli legati al marketing, offrendo la possibilità di collocare un prodotto davanti ad un audience disponibile, volente o nolente, a testarlo e recensirlo. Il mondo è a portata di mano, tutto in tasca nei dispositivi che ricordano le nostre posizioni geolocalizzando il locale che preferiamo per l’aperitivo, tracciando i futuri acquisti che non sono ancora finiti nella nostra wishlist, suggerendo i contatti da aggiungere al profilo Facebook. Ormai da tempo siamo soggetti a una trasfusione forzata di informazioni che cercano di installarsi nella nostra mente. Davanti a questo flusso inesauribile di dati quale sarà l’input che primeggerà sugli altri?
Quale messaggio invoglierà a caricare qualcosa sul carrello dell’e-commerce fecondando il disperato bisogno di consumismo?
Le ricerche di Daniel Kahneman, che gli hanno valso nel 2002 il Premio Nobel per l’Economia, hanno evidenziato come i giudizi degli individui sono il prodotto finale di complessi meccanismi cognitivi in cui le emozioni giocano un ruolo primario. In ogni momento della giornata le persone prendono decisioni in modo del tutto inconsapevole orientando le scelte sulla base di informazioni recuperate da ricordi passati dal forte potere emozionale.
Emozioni 1 – Dati 0
Ebbene si, è venuta meno quell’assunzione di razionalità, cavallo di battaglia delle conquiste del genere umano. Il raziocinio perde terreno in favore di un istinto guida capace di modificare una scelta in base a come vengono presentate le diverse alternative. Prendi ad esempio la percezione di pericolosità dei mezzi di trasporto. I giudizi risentono delle valutazioni soggettive e non si basano su dati reali, nonostante questi ultimi siano facilmente documentabili e verificabili. Il rischio risulta quindi sfalsato dal carattere emozionale, travisato grazie all’enfasi con cui i media trattano generalmente le tematiche legate a disastri e sciagure di ogni sorta. La percezione viene distorta nonostante si tratti di eventi rari, che vengono percepiti invece più probabili perché entrati prepotentemente nell’inconscio di un individuo rimasto impressionato da queste immagini.
Design Emozionale
Le emozioni giocano un ruolo fondamentale. Il web lo sta scoprendo solo ora rinnegando un passato asettico in cui era l’utente a doversi adeguare agli standard della rete. Donald Norman, padre del design antropocentrico, ha sposato fieramente la causa criticando il design fine a se stesso che rincorre una qualità oggettiva impossibile da raggiungere. Sono le persone invece che rendono unico il design e questo deve essere a misura d’uomo. Norman richiama concetti quali la bellezza, il divertimento e il piacere per una concezione evocativa del design, capace quindi di rendere felice le persone, conservando il suo valore inalterato nel tempo.
Il design dei siti web e delle interfacce oggi è orientato nella costruzione di un’esperienza che sia il più vera possibile. Si cerca di combattere il distacco e la freddezza insita nella tecnologia old school per instillare l’idea che dall’altra parte dello schermo ci siano persone. Non una semplice trasmissione di dati binari, ma uno scambio costruttivo di esperienze e quindi di emozioni. Perseguire un web design che faccia del carattere emozionale il suo marchio di fabbrica non è solo una moda o una subdola strategia comunicativa per veicolare un messaggio pubblicitario, ma un approccio per rendere migliore la rete.
Primi passi per un design emozionale
Per trasmettere un’emozione attraverso le pagine di un sito occorre la presenza di diversi elementi che interagiscono tra loro. Per muovere i primi passi verso un design emozionale prova ad adottare questi accorgimenti:
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Definisci il progetto attraverso i suoi valori in modo da rendere le persone partecipi rispetto alla visione aziendale. Se ad esempio operi nel ramo alimentare non limitarti a tempestare il tuo sito di messaggi in cui prendi le distanze dall’olio di palma come se fosse la peste, ma evidenzia come la sostenibilità ambientale abbia portato l’azienda a porre in essere determinate scelte.
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Tieni sempre presente l’utente, il destinatario finale, una persona in carne ed ossa con aspettative e che sfrutta spesso la rete per risolvere problematiche. Guidalo per fare in modo che sappia trovare quello che sta cercando.
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Cura il tono della tua voce. Abbandona il copione comunicativo da siamo un’azienda leader nel settore e inizia a parlare la lingua di chi hai davanti. Il modo in cui saprai porti condizionerà fortemente il giudizio delle persone.
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Sfrutta immagini e colori per trasmettere la tua personalità. Le persone sono alla ricerca di esperienze uniche e sentono il bisogno di entrare in sintonia.
Costruire online un approccio emozionale richiede tempo e soprattutto una presa di coscienza circa la direzione che si vuole seguire. Per approfondire l’argomento ti consiglio questo divertente video, Don Norman e i tre modi in cui il design rende felici.
IMMAGINE DI COPERTINA TRATTA DAL FILM Her.