Stilare una classifica dei top designer che a livello mondiale hanno influenzato l’approccio comunicativo contemporaneo sarebbe da pazzi perché non basterebbe un tomo di mille pagine per menzionarli tutti. Personaggi molto differenti tra loro hanno pienamente contribuito alla definizione delle linee di condotta moderna. A volte oggi si dà per scontato che le macchine facciano il grosso del lavoro e che programmi di grafica e di editing possano in qualche modo eguagliare le prodezze creative umane. Si tende a trascurare che il fulcro di tutto è un’idea, innata o coltivata con dedizione, che prende forma grazie alle capacità visionarie di designer che offrono chiavi di lettura diverse del mondo circostante. La realtà in cui questi designer famosi vivono o hanno vissuto gioca un ruolo predominante, andando ad influenzare e plasmare il loro approccio. Negli anni 50, con ancora vivo il sapore della guerra appena trascorsa, venne istintivo abbandonare gli entusiasmi per le sperimentazioni avanguardistiche facendo ritorno ad uno stile minimalista e sobrio come se il genere umano implorasse disperatamente la serenità perduta. Con lo scoppio del boom economico e della produzione di massa tutto si fece più frenetico e la ricerca di una identità visiva divenne la prima condizione da soddisfare. Trovare una strada lontano dalla rigidità degli schemi era vitale e molti designer si emanciparono conducendo una crociata per ufficializzare una visione stilistica personale.
Tanti designer, tantissime idee, infinite interpretazioni della realtà.
Milton Glaser
Computers are to design as microwaves are to cooking.
Milton Glaser, famosissimo designer contemporaneo classe 1929, viene associato soprattutto al suo lavoro più celebre, il logo di I LOVE NEW YORK. Nel 1976 il Department of Commerce newyorkese aveva bisogno di un simbolo che rilanciasse lo sviluppo urbano, qualcosa che tutti potessero facilmente ricordare. La trovata di Glaser si rivelò geniale riscuotendo un enorme successo. Sostituire la parola LOVE con un cuore oggi potrebbe sembrare banale, ma negli anni in cui gli emoticon non avevano ancora preso il sopravvento l’idea divenne virale. Ancora oggi il suo logo si associa al branding per la promozione di grosse metropoli. Forse però non tutti sanno che Glaser prese spunto da un logo creato negli anni 60 da Charles Moss, designer che lavorava nella sua stessa agenzia.
Saul Bass
Design is thinking made visual.
Saul Bass (1920-1996) è stato un designer e creativo statunitense che ha elevato a forma d’arte le sequenze dei titoli di testa dei film. La semplicità evocativa dei suoi lavori ha attratto registi del calibro di Alfred Hitchcock, Billy Wilder, Stanley Kubrick e Martin Scorsese. In una manciata di minuti Bass riusciva a “rendere straordinario l’ordinario” sintetizzando anche concetti difficili ed oscuri per il pubblico. Ha conferito profondità a quella parte della pellicola che un tempo si considerava morta, caricandola di un valore narrativo sconosciuto prima. L’approccio di Bass infatti ha fatto scuola e ancora oggi sono moltissimi i film che omaggiano lo stile di questo graphic designer. La sequenza titoli di Mad Men ne è un chiaro esempio.
Paul Rand
Design is the method of putting form and content together. Design, just as art, has multiple definitions; there is no single definition. Design can be art. Design can be aesthetics. Design is so simple, that’s why it is so complicated.
Paul Rand (1914-1996) è stato un influente designer del secolo scorso noto soprattutto per il restyling del logo della IBM. I suoi lavori in campo pubblicitario per importanti colossi aziendali hanno gettato le basi per la definizione della corporate identity attuale, esperimenti grafici in equilibrio tra modernità e semplicità in grado di resistere al trascorrere del tempo. Steve Jobs lo definì “il più grande graphic designer vivente” e lo assoldò per il logo della NeXT Computer costato la bellezza di 100.000 dollari.
Stefan Sagmeister
You can have an art experience in front of a Rembrandt… or in front of a piece of graphic design.
Stefan Sagmeister, graphic designer contemporaneo, è noto oltre che per i lavori sulle copertine di importanti artisti musicali (Lou Reed, David Byrne, Talking Heads, Rolling Stones, Aerosmith, Pat Metheny) anche per le strategie di comunicazione provocatorie e dirette delle campagne per l’AIGA (American Institute of Graphic Arts). Il suo è uno stile asciutto in cui la forma è suddita della sostanza ed i contenuti hanno maggior appeal a dispetto delle mode del momento. Sagmeister infatti ha promosso a pieno titolo la crociata del Big Idea vs. Style, scontro tra differenti correnti di design che raggiunse il suo apice alla fine degli anni 90.
Otl Aicher
Good art inspires; Good design motivates.
Otl Aicher (1922-1991) è un designer tedesco che partecipò alla costituzione della Facoltà di Grafica dell’Università di Ulm. Fece della corporate identity il suo cavallo di battaglia evidenziando come il carattere di ogni azienda debba trasparire dalla sua immagine e dal suo logo. L’immagine aziendale deve essere univoca come univoco deve essere il messaggio trasmesso affinché siano chiare le differenze con la concorrenza. Aicher è noto per il design del marchio Lufthansa e per aver curato la comunicazione visiva per le Olimpiadi di Monaco del 1972.
Neville Brody
An electrician isn’t an opinion former, but a graphic designer is. My argument is that all graphic designers hold high levels of responsibility in society. We take invisible ideas and make them tangible. That’s our job.
Neville Brody è un designer londinese noto per l’attività in ambito visivo che ha toccato carta stampata (The Face la rivista inglese definita “la Bibbia degli anni Ottanta”), musica (Just Can’t Get Enough, secondo singolo dall’album d’esordio dei Depeche Mode, Cabaret Voltaire) testate giornalistiche (The Guardian, The Observer, The Times) e collaborazioni con importanti marchi (Nike, Adidas, Mont Blanc e il New York Museum of Modern Art). Brody ha un approccio punk e di rottura quando si parla di design, perennemente alla ricerca di nuove strategie di comunicazione svincolate dal bisogno di facile compiacenza del pubblico.
Roman Cieslewicz
A poster is a great idea, that’s the main thing, basically, because an idea can excite, can cause intrigue, it’s very important.
Roman Cieslewicz (1930-1996) è stato un designer polacco, figura di spicco riconosciuta a livello internazionale per il suo approccio artistico eclettico. Le sue opere infatti spaziano dalle immagini di antichi quadri alla fotografia contemporanea scoprendo un universo nuovo nella tecnica del collage e del fotomontaggio. Cieslewicz ha dato vita ad un linguaggio semplice e mai banale, dal tono inquietante e incisivo che ha messo in discussione il canonico rigore tipografico dell’epoca.
Jonathan Ive
It’s very easy to be different, but very difficult to be better.
Jonathan Ive, Chief design officer di Apple, è considerato uno dei più importanti designer industriali al mondo. Steve Jobs lo volle al suo fianco affidandogli l’arduo compito di portare bellezza e arte nell’universo dell’elettronica di consumo. Jonathan Ive allora ridisegnò il personal computer contribuendo notevolmente alla risurrezione della Apple. Poi ci furono l’iPod, l’iPhone e l’iPad, prodotti che hanno rivoluzionato la società in cui viviamo. Le creazioni di Ive si ispirano alla scuola del funzionalismo tedesco per cui ogni cosa deve soddisfare nello stesso tempo parametri di funzionalità, usabilità ed estetica. Non semplici prodotti ma esclusivi oggetti d’arredo e trendy accessori da passeggio.
IMMAGINE DI COPERTINA TRATTA DAL FILM Metropolis.
Post molto interessante
Grazie Bryam, sicuramente meriterebbe ulteriori post di approfondimento!
Anche Armando Testa meriterebbe un bel posto qua
Molto interessante, tutte personalità che hanno e continuano a fare la storia della grafica. Io personalmente sono innamorata del lavoro di Sagmeister.
Anche a me piacciono moltissimo i suoi lavori! Sagmeister poi ha un approccio comunicativo che si muove oltre il design.
Figurati, è sempre bello trovare qualcuno con cui parlare di passioni in comune! Condivido il tuo pensiero sull approcio comunicativo di Segmeister, lo definirei un artista-grafico, il suo lavoro è trasversale nel mondo della comunicazione visiva. Buona domenica
Chiaro, creativo, stimolante. Ma mi domando: come mai nella tua ricerca dei migliori Designer non hai trovato una donna che potesse essere menzionata? Fotografe, artiste ve ne sono molte, in questo settore nessuna? E’ una curiosità
Ciao Serena ho dedicato un articolo apposta
https://www.dirtywork.it/blog/le-donne-del-graphic-design-10-nomi-da-conoscere/
Fammi sapere cosa ne pensi
ciao!
GRAZIE!!! Ho trascorso più di un’ora a leggere il vostro sito, direi che siete in gamba e riuscite a mettere in pratica le indicazioni che suggerite. Un consiglio che mi sento di darvi è quello di esplorare il mondo delle associazioni, università, ecc., che si stanno ponendo il problema di divulgare i messaggi di tutela e sostenibilità ambientale, sociale ed economica che si rifanno ai 17 obiettivi dello Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 dell’ONU. Il “prodotto da vendere” è tanto imprescindibile dalla qualità della nostra vita quanto poco (per)seguito. Una bella sfida anche per voi!
Ciao Serena, hai ragione! Ci sono tematiche molto importanti il cui impatto sulle nostre vite può essere devastante, vedi la questione del climate change. Una responsabilità condivisa e da condividere.